Info
- Data Inizio
- venerdì 17 ottobre 2025
- Data Fine
- sabato 18 ottobre 2025
- Venerdì 17 ottobre 2025
CASTELLO SFORZESCO, MILANO
- Biblioteca Trivulziana, ore 16
Educazione sforzesca
- Armeria del Castello sforzesco
Visita a Lodovico il Moro a cavallo in armatura
- Sabato 18 ottobre 2025
CASTELLO SFORZESCO, MILANO
Cortile della Rocchetta
La pratica del danzar cortese nell'educazione sforzesca
- Partner
Comune di Milano
Castello Sforzesco
- Info
Venerdì 17 ottobre 2025 - ore 16:00
Castello Sforzesco, Biblioteca Trivulziana
Educazione del “Principe” e preziose vesti dei corredi nuziali
Presentazione e Saluti
I manoscritti visconteo-sforzeschi, a cura della dott.ssa Isabella Fiorentini, responsabile Archivio storico civico e Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco.
Al Castello Sforzesco, presso l’Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, si conservano nove manoscritti membranacei di provenienza visconteo sforzesca, raccolti nella seconda metà del Settecento da don Carlo Trivulzio, membro di una delle più importanti famiglie della nobiltà milanese dell’epoca. Il nucleo di manoscritti visconteo sforzeschi, destinato a eternare la grandezza della corte milanese e conservato oggi in Trivulziana, è di straordinaria importanza per ricostruire il contesto culturale della Milano rinascimentale tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento e permette di focalizzare le tendenze artistiche in atto nel campo della decorazione miniata di quel periodo. Il primo manoscritto menzionato dall’erudito milanese (ora codice Trivulziano 786) è una grammatica latina ad uso di Ippolita Maria Sforza, figlia di Francesco I Sforza e Bianca Maria Visconti, composta per lei dal precettore Baldo Martorello tra il 1454 e il 1460, prima che la giovane andasse sposa ad Alfonso II d’Aragona, erede al trono di Napoli.
La rappresentazione del potere nel corredo nuziale: De arte baptendi aurum et argentum. I ricamatori degli sponsali sforzeschi a cura di Lucio Paolo Testi
Il corredo nuziale di Bianca Maria Sforza, promessa sposa di Massimiliano I d'Asburgo, era imponente. Il 24 giugno 1493 furono conclusi i patti nuziali fra lo zio di Bianca, Ludovico il Moro e Massimiliano I, che stabilivano la dote di 300.000 ducati (per ragioni di prestigio ne furono denunciati ufficialmente 400.000) e un ricchissimo corredo: 100.000 ducati in denaro, 40.000 in gioielli e 10.000 in vesti preziose e ornamenti.
Danza ed educazione del corpo alla corte degli Sforza, a cura del prof. Alessandro Pontremoli. Esempi coreutici eseguiti da Patrizia La Rocca e Lucio Paolo Testi.
Intorno al 1496 il duca di Milano Ludovico il Moro lasciò in dono al figlio Massimiliano Sforza due libri preziosi: la Grammatica (di Elio Donato) e il Liber Iesus. Erano i testi grazie ai quali il giovane principe avrebbe appreso i rudimenti della lingua latina e, al contempo, le virtù morali, religiose e civili indispensabili per l’educazione di un futuro duca. Alla luce di un quadro più chiaro che la storia culturale ci ha fornito dei comportamenti privati e istituzionali, delle rappresentazioni e delle particolari componenti sociali che maturano, si sviluppano e si trasformano in seno alla corte quattrocentesca – e in particolare in quell’osservatorio privilegiato che è la domus di Francesco Sforza a Milano – la lettera indirizzata da Guglielmo Ebreo da Pesaro, alias Giovanni Ambrogio a Bianca Maria Sforza, moglie del duca Francesco I, il 15 luglio 1466, confrontata con un’ampia messe documentaria, ci può aiutare a sciogliere una serie di nodi riguardanti il significato della danza all’interno della vita quotidiana di relazione delle famiglie principesche italiane del XV secolo.
A conclusione delle conversazioni, seguirà la visita alla Sala XIV, Armeria del Museo d'Arte Antica del Castello Sforzesco, con la guida dell’ oplologo Piersergio Allevi: Ludovico il Moro a cavallo in armatura realizzato nel 2024 dalla Direzione dei Musei del Castello Sforzesco.
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Sabato 18 ottobre 2025 - ore 11:30
Castello Sforzesco, Cortile della Rocchetta
La pratica del danzar cortese nell’educazione sforzesca a cura di WKO-ADA danze antiche.
LETTURE: Franca Mandanici (da “Grammatica del Donato”, codice Trivulziano 2167) e Margó Volo (da Guglielmo Ebreo da Pesaro De pratica seu arte tripudii)
DANZE: Franchoise nouvelle-Danse des clèves (ingresso della corte), Malum, Amoroso, Patientia, Anello, Jupiter, Alesandresca, Voltati in ça Rosina, Reale (uscita della corte)
WKO-ADA Danza rinascimentale: Marina Belbusti, Diego Bosi, Laura Bozzoli, Giusy Ciavarella, Luisa Del Vecchio, Nadia Fallarino, Laura Gallotta, Laura Grasso, Franca Mandanici, Antonella Montera, Laura Pogliani, Giovanna Tiella, Chiara Tocco, Camilla Tornabene, Patrizia Virdis. Con la partecipazione di Lucio Paolo Testi e Chiara Gelmetti
Ricostruzioni coreografiche: Andrea Francalanci, Bruna Gondoni e Lucio Paolo Testi; tratte dai seguenti manoscritti: De arte saltandi et chorea ducendi di Domenico da Piacenza (Piacenza, 1390 – Ferrara, 1470 circa); De pratica seu arte tripudii vulgare opusculum di Guglielmo Ebreo da Pesaro (Pesaro 1420 – Urbino dopo il 1484) e Basses danses de Marguerite d'Autriche (Bruxelles, ms. 9085, c. 1490)